ADOLESCENTI E GRASSO, CHE FARE QUANDO LA SITUAZIONE SFUGGE DI MANO?

Sappiamo che ci sono sempre più casi di adolescenti (diciamo) nettamente fuori forma e in vari casi letteralmente obesi. I genitori secondo me hanno una sorta di “dovere morale” nell’aiutare l’adolescente a migliorare una condizione che può portare anche a vere e proprio patologie sia fisiche che mentali, NON E’ UNA COSA DA SOTTOVALUTARE e può portare a problemi seri come ad esempio anche il diabete, però esattamente che fare? A chi rivolgersi?

Ecco, diciamo che la scelta migliore nella maggior parte dei casi sarebbe quella di regolare l’alimentazione con l’aiuto di un professionista e di aumentare il LAF (livello di attività fisica) però sappiamo che non è sempre così semplice perché insomma ad esempio passare dal “mangio tutto ciò che voglio e quando voglio” al pesare costantemente alimenti che fra l’altro magari nemmeno piacciono può comportare un problema. Stessa cosa per il passare da divano/streaming/videogames a fare attività motoria.

Per cercare di dare una mano a quei genitori che intendono aiutare questi ragazzi, ma anche ad amici o eventuali trainers che si ritrovano in situazioni così per un verso o per l’altro, ho chiesto aiuto all’amico MARCO NERI (professionista di lunghissima esperienza) di cui trovate qua sotto la parte riguardante il “come fare” di base per l’alimentazione, poi dopo trovate alcune mie righe sull’attività fisica.

Spero che questo articolo (chiamiamolo così) che una volta tanto non riguarda culi sodi o muscoli o ancora grosse prove di forza, possa essere d’aiuto e per questo chiedo anche a chi legge di condividerlo/mostrarlo il più possibile, quindi ecco alcuni consigli su come gestire quantomeno una prima fase di quello che poi speriamo diventerà un cambiamento importante e salutare, buttati giù nel modo più semplice possibile. Gianni.

COME SEI BELLO COSI’ PAFFUTELLO! (però magari non proprio sano)

Parliamo di ALIMENTAZIONE con Marco Neri, fra le altre cose:

Biologo Nutrizionista
Laurea magistrale in scienza della Nutrizione Umana
Laureato in scienze motorie ed in scienze indirizzo alimentare
Professore (a.c.) Master Nutraceutica Università San Marino
Master universitario in Alimentazione e dietetica
Preparatore atletico – Personal Trainer – Istruttore di fitness e Body Building
Vice presidente FIF (federazione Italiana Fitness) e membro del comitato scientifico
Co Autore di 17 studi pubblicati su riviste scientifiche nazionali e internazionali

Autore o Co Autore di svariati libri.

Bhe, questa frase (come sei bello così paffutello) è stata un leit motiv della mia infanzia dove ero “robustello” dal robusto appetito e ben nutrito dalla amorevole mamma. Complice anche il fatto che essendo nato con lussazione congenita dell’anca mia madre mi proibiva qualsiasi tipo di attività fisica (mentre invece , salti a parte mi avrebbe fatto solo bene).

Tutto questo fino ai 13 anni (108 kg x 167 cm) quando “folgorato sulla via di Damasco”, ma soprattutto per un’autostima in caduta libera (anche se circondato dall’amore della famiglia) ho iniziato ad allenarmi in palestra con la promessa (non mantenuta) di non fare gambe (…..230 di Squat a 18 anni………).

Iniziai a capire che la mancanza di attività fisica era parte del problema ma visto la mia propensione di base a mettere su Kg , capii anche che senza uno schema alimentare non avrei avuto i miglioramenti desiderati.

I primi tentativi furono estremi e autodidatti tipo pranzo con solo verdura e cena con caffelatte e 50 g pane, frutta durante il giorno. Si perdeva peso ma i muscoli si stavano “squagliando”.

In palestra veniva un dietista che mi prese in simpatia ed iniziò a darmi alcune dritte, mi spiegò i primi concetti sui nutrienti ed una prima bozza di alimentazione, ipocalorica ma soprattutto abbastanza bilanciata e con qualche concessione.

Intanto era nata in me la passione e la curiosità, la voglia di cambiare e, la consapevolezza che, cambiando fuori, stavo cambiando anche dentro dando spazio a maggiore sicurezza e per la prima volta, verso i 15/16 anni mi toglievo la maglietta in spiaggia!

Questo breve racconto autobiografico per far capire come io conosca bene il “problema” e sappia altrettanto bene che per quanto spesso negato o ignorato essere “più che robusti” in adolescenza non è facile anche perché si generano, diciamo, diverse tensioni e potenziali frustrazioni.

Oggi magari ad un adolescente o preadolescente può capitare di scaricare le proprie emozioni sul web o con i videogiochi, magari correndo anche il “rischio” di diventare un NERD (e in certi casi anche forse con potenziali sviluppi lavorativi) però non certo con una giovinezza pienamente appagante perché ricordate: abbiamo bisogno di muoversi, siamo fatti per quello!

Ma veniamo ai giorni nostri: studio nutrizionista, ragazzone di 15 anni, altezza quasi 180 cm, alto si ma anche visibilmente in soprappeso (poi si rivelerà 118 kg) abbigliamento XXXL con cappellino da baseball e visiera all’indietro.

Come in molti casi è la mamma che parla dicendo che è sempre stato un ragazzo robusto ma che “forse” ora si è esagerato (anche se diciamo che stento a credere che il pediatra non le abbia mai detto niente in merito).

ATTENZIONE A QUESTA COSA: cerco di far parlare il ragazzo per capire se la sua venuta in studio è una sua idea o sono stati i genitori.

Questo è un punto basilare, deve scattare un’esigenza nel ragazzo, altrimenti abbandonare una ipotetica zona di confort (fatta di cibo gradito e sedentarietà magari davanti a uno schermo) è praticamente impossibile. Il loop di stress-insoddisfazione-cibo come gratificazione-nuovo stress è difficile da interrompere.

Ai genitori vengono spesso dubbi sul fatto che ci sia un problema metabolico o insomma un qualcosa di non dipendente dallo stile di vita ma nel 99% dei casi non c’è nessuna patologia se non un inizio di insulino-resistenza  (cosa non simpatica che alla lunga può portare anche verso il diabete) dove è proprio il sopra citato stile di vita a farla da padrone, cioè fondamentalmente nella maggioranza dei casi dipende da quello: alimentazione che non va bene e mancanza di attività fisica.

E’ importante anche capire che nessuno deve avere la pretesa di trasformarsi in un modello della TV ma scongiurare anni di frustrazioni e possibile età adulta compromessa direi sia un obbligo.

Inizia l’anamnesi, chiedo (al ragazzo, non al genitore) cosa mangia, con giuramento di dire tutta la verità, solo la verità, niente altro che la verità….

in questa fase è importante aiutarlo a ricordare le bibite, gli snack, i dolcetti, questo perché mediamente vengono rimossi e si parla solo di quello che si mangia a colazione pranzo e cena, mentre tutti gli extra possono rappresentare parte importante del problema; lo è anche di capire dove e quando si consumano i pasti.

Nel caso del “ragazzone” di cui sopra il pranzo è dal lunedì al sabato con i nonni, il che è cosa bella, ma i nonni devono essere coinvolti in modo diretto e consapevole perché antipasto, spaghetti alla carbonara, cotolette fritte, pane, frutta, dolce non è che sia il massimo in questo caso, lo si capisce “agevolmente” anche senza essere del settore. Stessa cosa per quei nonni che hanno contatti giornalieri con nipoti che vengono costantemente “riforniti” di zuccheri, grassi ecc. sotto forma di merendine, bevande e/o panini che sfamerebbero un branco di leoni…

Spesso un minimo di dritte culinarie a chi cucina e/o diciamo di competenza di base sugli alimenti, può aiutare. Altrettanto spesso basta anche solo un po’ di buon senso, insomma che a merenda il piatto di lasagne + la bibita non è uguale a frutta o un normale panino + acqua, si capisce no? Ecco ricordiamoci che vogliamo dimagrire e che gli alimenti “belli sostanziosi” magari anche no come abitudine costante.

Spesso, come nel caso in questione, il discorso sta solo nel dare il via al cambiamento perché logico che se una persona ti dice che mangia solo petto di pollo e merluzzo ed è in sovrappeso è un problema, ma se ti dice che NON MNGIA VERDURA (e qui partiamo malissimo) poca frutta e magari solo la più zuccherina, colazioni e merende solo con dolcetti o snack salati, bibite durante il giorno, primo abbondante e secondo a pranzo, “SOLO” il secondo a cena (+ una merendina davanti al PC o SMARTPHONE); poi mettiamoci anche un paio di uscite a settimana con gli amici (dove si fa al fast food e in pizzeria)… il gioco è fatto, le calorie “volano” e la situazione è per fora quella descritta sopra.

Esiste un momento topico in cui la scelta di dimagrire funziona e deve nascere dal “soggetto”, è importante che chi lo ama e gli è vicino lo stimoli, lo sostenga e creare situazioni positive dando supporto anche pratico come ad esempio nella realizzazione/fornitura dei pasti.

Faccio educazione alimentare sia alle medie che alle superiori e sono ancora oggi basito dell’ignoranza che si ha in questo settore e di come le abitudini “del gruppo” sovrastino ogni altra scelta.

Ciò è sempre esistito ma certo la consapevolezza del valore nutritivo degli alimenti deve andare ben oltre ai messaggi pubblicitari dei media. E’ necessario però informarsi da fonti certe/sicure e non copiare dal primo sito WEB che troviamo dove purtroppo spesso si leggono castronerie da galera.

Ma quindi cosa fare?

COLAZIONE: io ad esempio non sono un maniaco della colazione ma non farla per pigrizia (ci si alza all’ultimo momento ecc.) può portare dopo ad avere una fame lupesca a metà mattina e/o a pranzo, meglio farla.


Thè o latte senza problemi, ci sono ottimi biscotti fatti in modo semplice con farine integrali e pochi zuccheri semplici (ricordo che dietro ai cibi si sono le etichette nutrizionali dove si può vedere quanti zuccheri e quanti grassi hanno ad esempio i biscotti di cui sopra, naturalmente per poi scegliere quelli meno “aggressivi”), con le stesse caratteristiche esistono le fette biscottate, ci sono le marmellate light ecc.

Un Toast con del prosciutto (magari senza formaggio o con poco formaggio light) + un frutto o spremuta senza zucchero può andare benissimo. Ci sono anche diversi tipi di yogurt ben usabili sia negli spuntini che a colazione.

Idea buttata li: se si avesse voglia di fare dei pancake con farina di avena e albumi sarebbe un’ottima cosa, le ricette non sono difficili da trovare anche sul WEB (ma ricordate, fonti conosciute/sicure/affidabili, non il primo sito del primo personal trainer che capita); fra l’altro i pancake possono essere comodi perché non è necessario farli espressi tutte le mattine, va bene anche prepararne un certo quantitativo , cuocerli e poi tenerli in frigorifero per 3/5 gg.

Poi…

  • A PRANZO / CENA non è detto che il primo debba esserci tutti i giorni, magari provare a fare 2 pranzi a settimana con solo un secondo + verdura + crakers. Non mangiare mai solo i carboidrati (esempio solo il primo) ma abbinarci sempre qualche cosa di proteico (che potrebbe essere il condimento del primo, tipo un riso al tonno come anche mangiare un po’ meno primo e abbinare 1 fetta di petto di pollo.
  • ELIMINARE IL CIBO SPAZZATURA E SUPERCALORICO (merendine, fast food, fritti, precotti, cibi particolarmente elaborati, dolciumi, bevande dolci ecc.
  • SOSTTITUIRE GLI SNACK, nell’ottica del punto 1, provare a sostituire tutti gli snack confezionati con frutta, frutta secca oleosa, cubetti di parmigiano. Anche un panino ci può stare se ben fatto ed inserito nel momento giusto, magari al mattino quando si va a scuola; ma preferirei il panino sia portato da casa evitando le mortadelle o insaccati ma optando per i tagli di carne intera come prosciutto o bresaola che sono meno lavorati, spesso contengono meno grassi, ecc.
  • La VERDURA è DETERMINANTE e deve essere sempre presente, in abbondanza e magari in buona parte prima del pasto. Ho una notizia tristissima, le patate non sono verdura… Ma anche qui basta informarsi un minimo, diciamo insalata, broccoli, cavolo, ecc. sono verdura.
  • LE CONCESSIONI: so che non tutti i colleghi sono d’accordo ma il “cheat meal” (o sgarro), insomma il pasto libero (che poi proprio libero non dovrebbe essere) secondo me può rappresentare la via del compromesso per passare dal tutto sbagliato a qualche cosa di giusto. Poi sarà il cambiamento che si vede a dire se la strada è giusta. Quindi lasciare un pranzo (tipo la domenica in famiglia) e una cena a settimana liberi direi che non solo si può fare ma che aiuta anche dal punto di vista psicologico; immaginate un ragazzo che dall’oggi al domani percepisce una qualcosa tipo “non mangerò mai più le cose che mi piacciono”… Negativo, no? Ecco magari, nel pasto libero, concedersi si determinate tipologie di cibo ma senza rischiare la lavanda gastrica, insomma pizza si ma 2 pizze con 1Kg di maiale sopra + il dolce + 2Lt di bibite, magari no. In un contesto generale anche la presenza di 2 gelati a settimana ci può stare ma tutto è poi da parametrare all’andamento del percorso, insomma tenere d’occhio la situazione e ovviamente se non ci sono cambiamenti, qualcosa non va.
  • BISOGNA PESARE SEMPRE TUTTO? Ecco quella che per molti è una “bestemmia”: secondo la tipologia del soggetto all’inizio può non esser necessario pesare tutto al grammo, far già partire il cambiamento semplicemente lavorando sulla qualità e scremando i comportamenti sbagliati, insomma le cose elencate sopra, può essere un passo fondamentale.
  • LA COMUNICAZIONE: non esistono ricette magiche ma sicuramente è più facile giungere ad un risultato parlando con i ragazzi, capendone le motivazioni e/o il disagio. Cambiare nell’età giovanile può fare paura ma è anche un processo fisiologico della ricerca di se. Quindi ricordate: COMINUICARE, il che significa principalmente ascoltare e poi speso premia non imporre/attaccare ma offrire altri punti di vista.
  • ATTIVITA’ FISICA: è molto importante, come scritto inizialmente “siamo fatti per muoverci”. Sono certo che non c’è buon dimagrimento senza attività motoria ponderata ma anche della giusta intensità e frequenza.

I ragazzi per primi capita che si stupiscano delle capacità adattative del loro corpo e nel giro di poco tempo con la giusta progressione si ritrovino (con soddisfazione) a fare cose che prima erano proibitive.

Bisogna avere la consapevolezza che non siamo tutti uguali, l’attività fisica , come l’alimentazione richieda la conoscenza della soluzione migliore per quella persona; è un percorso dove gradatamente si riscopre la propria dimensione corporea , questo non significa diventare campioni, ma percepire il proprio corpo in modo diverso, ciò anche per dare spazio all’adolescente in modo che possa sbocciare verso una maturità a 360 gradi

ALZA IL CULO DAL DIVANO! (parliamo di attività fisica)

Di Gianni Nencioni fra le altre cose:
Top Trainer Fif (federazione Italiana Fitness)
LVL3 ed ex docente FIPE (Federazione Italiana Pesistica)
Allenatore e preparatore atletico.
Specializzato nella forza e nel training online.

La prima cosa che bisogna assolutamente mettersi in mente è INIZIARE A MUOVERSI SPESSO.

Mi spiego, nella maggior parte dei casi non parliamo di bambini/ragazzi attivi che magari praticano anche uno sport ecc. insomma, difficile vederne uno che gioca a volley o a calcio oppure va in bici o altro (sono solo degli esempi eh!) con problematiche importanti legate al grasso corporeo se queste attività vengono svolte in modo costante/abituale più volte a settimana.

Sono 3 parole inflazionate e anche “odiose” per qualcuno, lo so, ma potremmo davvero parlare anche in questi casi di “STILE DI VITA”… cioè il muoversi (il fare attività fisica, diciamo, anche se non solo) dovrebbe diventare un’abitudine, una parte integrante del modo di vivere perché credetemi, in questo caso “una volta ogni tanto” serve a poco o niente.

E’ importante programmare, prendersi l’impegno.

Considerando che spesso veniamo da situazioni di eccessiva sedentarietà (insomma ci si muove poco o niente) credo sia controproducente un cambio radicale immediato, una bomba che scoppia e ti porta via dai videogames trascinandoti lunedì, mercoledì e venerdì su un campo di football americano per 4 ore ad allenamento (di nuovo solo un esempio), martedì e giovedì a correre con il babbo che fa il podista e poi alla sera in palestra, magari anche il sabato in piscina.

Come per tutte le cose, spesso è meglio andare per gradi quindi partire con diciamo 3 impegni sostenibili a settimana che possono essere mezzora in bici o a camminare velocemente, 3 volte in palestra a fare solo tapis roulant o cyclette (in questo caso anche a casa se ci attrezziamo) o cose simili.

Che la cosa sia un impegno però, cioè va fatto, Punto. Poi con giorni e orari programmati di solito è anche più facile da gestire.

Situazione che va bene inizialmente, diciamo, per iniziare a cambiare, poi dopo al massimo un paio di settimane o tre sarà necessario salire di livello e questo può avvenire ad esempio in 2 modi: attrezzarsi in proprio oppure andare in palestra. Una volta raggiunto un “minimo sindacale” per quanto riguarda lo stato di forma, anche praticare uno sport, magari di squadra, può essere un’ottima idea.

Per quanto riguarda l’attrezzarsi in proprio, ci può essere l’opzione di acquistare una di quelle cyclette che reggono pesi fino a 150 o più chili da abbinare magari ad un allenamento a corpo libero.

In questo caso è possibile ad esempio programmare 4 giorni a settimana e poi dopo 1-2 settimane, volendo anche 5-6 giorni a settimana di cyclette dove mirerei alla distanza più che al tempo, ad esempio darsi l’obbiettivo (anche da raggiungere per gradi, magari non mettendoci mesi ma settimane) di fare 10Km ogni volta (le cyclette hanno il computerino che segna anche la distanza percorsa), distanza che poi può arrivare anche a 15Km.

Ho parlato di distanza e non di tempo principalmente perché “devo stare qua sopra 50 minuti” può essere frustrante e si può avere una sensazione di “tempo che non passa mai” con relativa noia, invece i 10Km sono un obbiettivo concreto da raggiungere e possono anche stimolare ad una maggiore intensità (a pedalare più forte) per “togliersi il pensiero prima”. Naturalmente se sostituiamo la cyclette con una vera bici oppure con una camminata veloce, può andare bene lo stesso anche se la cyclette in casa, oltre al beneficio del poter monitorare, ha quello di poter essere usata senza problemi in caso di brutto tempo.

NOTA: ho parlato di camminata veloce e non di corsa perché la corsa oltre ad essere cosa assai più intensa e quindi magari non molto adatta a questa fase, impatta di più sulle ginocchia in caso di peso corporeo eccessivo.

A questo abbinerei dei semplici esercizi a corpo libero, da fare tipo 3 volte a settimana, mediamente impegnativi dal punto di vista delle pause, roba semplice per la quale non serve necessariamente una supervisione (anche se è sempre la scelta migliore), ad esempio fare un paio di sessioni da 20-40 minuti così:

1 – SQUAT A CORPO LIBERO, lentamente tutte le ripetizioni che si riescono a fare; in pratica immaginare di sedersi su qualcosa in basso tenendo le mani in avanti ed avendo sempre sia i talloni che le punte dei piedi saldamente a terra, poi rialzarsi e farlo di nuovo. Andare giù e tronare su è una ripetizione.

Da 30 a 90 secondi di pausa (meglio non più di 60).

2 – SDRAIARSI A TERRA PANCIA SOTTO E RIALZARSI, lentamente tutte le volte che si riesce a farlo. Può sembrare incredibile ma per una persona fuori forma e con peso in eccesso, fisicamente parlando può essere un vero impegno. La versione “avanzata” poi è da squat a posizione di plank a braccia tese (come descritto al punto 6) a squat e rialzarsi. Quando si sarà poi più in forma è possibile farlo in questo modo.

Da 30 a 90 secondi di pausa (meglio non più di 60).

3 – PONTE PER GLUTEI A CORPO LIBERO, tutte le ripetizioni che si riescono a fare. Schiena a terra, piedi relativamente vicini ai glutei, staccare il sedere da terra lentamente e portarlo più su possibile andando in ponte, poi sempre lentamente tornare giù).

Da 30 a 90 secondi di pausa (meglio non più di 60).

4 – CROWLING per tutto il tempo che si riesce a stare in posizione. In pratica si tratta di mettersi in quadrupedia a terra, cioè diciamo “a 4 zampe” ma con le ginocchia appena sollevate/staccate da terra.

Da 30 a 90 secondi di pausa (meglio non più di 60).

5 – CRUNCH lentamente (i normali addominali) tutti quelli che si riesce a fare.

Da 30 a 90 secondi di pausa (meglio non più di 60).

6 – PLANK A BRACCIA TESE per tutto il tempo che si riesce a tenere la posizione.

Avete presente le flessioni? Si lo so, si chiamano piegamenti sulle braccia, ecco fermi immobili come nella posizione di arrivo su in cima a spinta finita. Poi più avanti, una volta raggiunta una certa forma fisica, questo esercizio può essere cambiato con dei veri e propri piegamenti sulle braccia, tipo facendo tutti quelli che si riescono a fare. Nel caso meglio trovare un tutorial semplice e serio o meglio ancora farsi spiegare/guardare l’esercizio da persone competenti, principalmente per salvaguardare le spalle.

Ora di nuovo pausa 60-90 secondi e ricominciare dal punto 1 e così via. Magari le prime volte iniziare con sessioni brevi (anche solo un giro da 1 a 6) e la prima settimana 2 soli allenamenti così, poi passare a 3 ed aumentare gradualmente anche il numero di giri cioè il numero di volte che si esegue il “percorso completo” da 1 a 6 fino ad ottenere un tempo di allenamento complessivo che vada dai 30 ai 40-50 minuti circa.

Poi c’è l’opzione palestra.

Ecco, se trovate una palestra con persone realmente competenti, allora a posto così. Sapranno certamente come impostare le cose, in ogni caso il mio consiglio è questo:

NOTA SUI PESI DA USARE: l’obbiettivo primario è muoversi, non è in questo momento “fare grandi cose con i muscoli” quindi pesi relativamente leggeri, cioè lo sforzo deve essere ben avvertibile ma mai eccessivo; questo è anche il motivo per il quale al punto 5 parlo di superset per un principiante, 2 serie da 15 ripetizioni di fila di 2 esercizi diversi, saranno eseguite con pesi “tranquilli” in modo lento e controllato su 2 gruppi muscolari grandi che chiamano sangue/ossigeno per una durata medio/alta, insomma quello che cerco è anche un “impatto metabolico” diciamo.

1 – effettuare sempre un breve riscaldamento generico (8-10 minuti cyclette, ellittica, tapis-roulant).

2 – effettuare una breve sessione di mobilità articolare (al minimo: alcuni squat a corpo libero lentamente, circonduzioni delle spalle, alcune rotazioni della testa sinistra-destra lentamente, alla fine sono 5 minuti o anche meno).

3 – includere sempre una sessione di cardio nell’allenamento (diciamo circa 20 minuti cyclette, ellittica, tapis-roulant).

4 – per buona parte dell’allenamento non usare le classiche “macchine da palestra” ma fare esercizi con pesi liberi, ad esempio fare LEG EXTENSION e poi LEG CURL ha poco impatto generale (sistemico) ma più isolato sui muscoli coinvolti, invece con un GOBLET SQUAT (lo squat con un peso in mano) disco, manubrio o kettlebell, si ha un maggior “coinvolgimento generale”, cioè insomma alla fine ci costa più fatica e ci fa bruciare di più.

5 – alcune macchine sono multo buone da usare perché prevedono l’uso di gruppi muscolari grandi e quindi hanno un buon impatto, ancora meglio se fatte in superset (cioè 2 esercizi diversi di fila poi pausa) magari abbinate a pesi liberi. Ad esempio 4 serie da 15 ripetizioni di. LAT MACHINE + PANCA CON MANUBRI con pausa di 60-90 secondi.

6 – tutto l’allenamento dovrebbe durare dai 60 ai 90 minuti, cioè allenandosi (pause calcolate comprese), non entrando in palestra e chiacchierando per la metà del tempo.

Dopo un primo periodo così, nel momento in cui si perdono chili e si è più in forma, si è conseguentemente anche teoricamente meno sottoposti a infortuni e/o problemi vari.

A questo punto si può passare ad un “vero allenamento” in palestra o a praticare uno sport (anche di squadra) ecc.

Nel caso dell’allenamento in palestra (o a casa, dove uno volendo può attrezzarsi anche con dei pesi), la scelta migliore può essere quella di farsi seguire da un trainer competente il quale è anche in grado di stabilire e comunicare quali cambiamenti avverranno e in quanto tempo, così si avranno anche obbiettivi concreti.

Ricordate: ci sono persone (anche adolescenti) “refrattarie” all’attività fisica e questo è un male perché siamo fatti per muoverci, ma in molti casi sta tutto nell’iniziare tenendo duro all’inizio; poi il cambiamento del nostro corpo, non solo estetico ma anche come ci si sente in quanto a forza e resistenza, vince! Si è contenti e soddisfatti, continuare a muoversi diventa un piacere.

Solo un’ultima nota: nel caso dei giovani, il supporto dei genitori è essenziale. Lo so che si sono famiglie in cui il sovrappeso (almeno un po’ di sovrappeso) è normale ma siamo nel 2022 e ormai anche i sassi sanno che non è la più salutare delle situazioni. Ecco, i giovani dipendono da noi, è importante fare quanto necessario per metterli nelle migliori condizioni per affrontare poi la loro vita, non sottovalutiamo la cosa, spronarli a fare attività fisica e a regolare il cibo è fondamentale. In quanti sarebbero contenti se il proprio figlio sviluppasse il diabete o fosse comunque infelice per come si vede allo specchio e quindi magari avesse anche con problemi nei rapporti con gli altri? Occhio che sono situazioni molto più diffuse di quanto si creda.

Aggiungo solo che affidarsi ad un trainer serio e magari ad un professionista della nutrizione, resta la scelta migliore anche se non certamente l’unica scelta.

Condividete questo articolo, fatelo “vedere in giro”, indicatelo a persone alle quali secondo voi può far comodo. E’ stato scritto con l’unico scopo di dare una mano. Grazie.

Gianni #forzatonica

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